Nel libro di Giulio Verne, il protagonista cattura per l'eternità la sua amata mediante una macchina di proiezione olografica, passando così i suoi giorni nel Castello dei Carpazi osservandola per amarla a distanza. Il Castello appare in rovina e lontano dai convulsi rimbombi del tempo, mentre pulsa di passioni inespresse e sempre vive, che tutto avvolgono.
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