imperdibile questa lettura del racconto Il Cocchio, parte di Storie di Uomini in Crisi:
http://www.youtube.com/watch?v=VTqrtN09xEM
buon ascolto!
F
Quadri per il terzo occhio, quello silenzioso “Questa mostra non si rivolge al grande pubblico, e nemmeno ai pochi, a quel ristretto gruppo tanto generoso da accettare le idee di un individuo. Questa mostra viene presentata da una sola persona a un’unica altra persona, a te che sei qui. Io non posso pensare o sentire in termini numerici e sono incapace di collaborare con più di una persona. Il resto non è altro che una questione di reciproca fiducia”. (Man Ray)
"Il tempo sospeso", olio su tela, 60x50, 2010
Omaggio a David Doubilet, e a tutti i cercatori delle profondità insondabili del tempo e della luce.
Nel deserto del Mojave, al tramonto, le donne cantano una ninna nanna ai bimbi per farli dormire. Racconta di quando l'uomo tornerà al mare, da dov'è venuto, per chiedere perdono alla terra.
Le rovine sono la sola cosa creata dall'uomo capace di sfidare il tempo.
ogni passaggio del brano nasconde una formula, un mantra letterario: il primo statement volutamente provoca un effetto per il secondo, in un circuito di astrazione a spirale che porta l'ascoltatore a chiedersi se effettivamente conosce le cose.
La risposta "riscrive" in termini razionali quello che la prima apparentemente nega, o viceversa. E' anche possibile che il mantra abbia più livelli di lettura:
"roll a stoney", oltre a voler alludere ad una critica agli Stones che John prese a non stimare proprio in quel momento (musicalmente riteneva i loro brani "rehash" di hit precedenti, e rimase molto deluso, visto che aveva aiutato a lanciare la band e Jagger era suo amico - es. su All you need is love) probabilmente nasconde anche un riferimento ai critici musicali del tempo, pronti a soffiare sul fuoco della presunta contesa tra le due band.
"pick a moon dog" è fantastica e ironica, com'è quasi sempre nei testi di John, tenendo presente che l'uomo stava sbarcando sulla luna proprio in quei mesi (novembre 1968 la prima orbita lunare, gennaio 69 l'incisione del disco e luglio lo sbarco). La strofa gioca sul senso ambiguo di "emettere" (radiate) per giungere a "ogni cosa che si è" (anything you are), in un gioco di termini che richiama la forza di accettarsi ed essere se stessi rispetto ai voli lunari privi di senso per fuggire da qualcosa, in piena guerra del Vietnam.
"load a lorry" è uno schiaffo ai diritti di privativa: puoi proteggere ogni cosa che vuoi, anche soltanto facendo l'azione più naturale del mondo come caricare una vettura o remare in barca.
sul vero nonsensical intorno a noi potremmo invece sbizzarrirci, altro che blog.